Quella dei Time Machine è la storia di un grande sogno.

Il sogno di un tastierista dal cuore floydiano, che nel 2003 immagina di tramutare la sua passione in un ambizioso progetto musicale.

Il progetto prende forma con continue sfide da affrontare e il mordente tipico di ogni grande visione che guarda al futuro.

Il perfezionamento maniacale dei suoni e dei particolari, le proiezioni video, l'assetto del light show e gli effetti sonori diventano, nel tempo, il miglior biglietto da visita del gruppo, oggi una vera e propria realtà seguita da un numero sempre crescente di intenditori e appassionati.

Time Machine negli anni è stato qualcosa di più un gruppo musicale; un libro aperto, con numerosi protagonisti che si sono alternati fra le sue pagine e un susseguirsi costante di progetti, di nuovi percorsi, guizzi di fantasia e prove di volontà, sacrificio e passione viscerale.

Una vicenda appassionante condita da oltre 20 anni di concerti live e da indimenticabili momenti da incorniciare.

Ai veterani, Alberto, Cyrus e Daniela, si sono affiancati altri validi musicisti che hanno portato la band al definitivo assetto di undici strumentisti sul palco: tre coriste, due tastiere e tre chitarre, batteria, basso e  sax.

Fra gli innumerevoli grandi spettacoli portati in Teatro ricordiamo: "Animals Tour 77" - "Shine" - "The other side" - "Crazy diamonds" e "The great gig on the moon"  oltre a varie partecipazioni a Bierfest, Feste di piazza e Festival del Progressive, resta impressa l'emozione di aver suonato Echoes, annoverando fra il pubblico un entusiasta Adrian Maben, regista del film capolavoro Pink Floyd "Live at Pompeii"